Stavolta Pier Silvio si è fatto fregare. Terribile sospetto a casa Berlusconi
Vivendi non si ferma e a mercati chiusi annuncia di aver varcato la soglia del 10% nel capitale di Mediaset, portandosi al 12,32%. In una sola seduta di Borsa il titolo del Biscione vale il 31,86% in più, a 3,584 euro, dopo che ieri i francesi hanno annunciato il tentativo di scalata. Il gruppo delle tlc transalpino aveva fatto sapere di essere salito al 3,01% del Biscione e di puntare fino al 20% della società di Segrate. Dura la risposta della Fininvest. La holding della famiglia Berlusconi, dopo aver parlato di operazione "ostile", ha deciso oggi di denunciare la società dei media presieduta da Vincent Bollorè alla procura di Milano e alla Consob per manipolazione di mercato.
Tuttavia il paradosso è che è stata soprattutto Fininvest, per ora, a beneficiare della mossa del finanziere bretone. Il 34,7% in possesso della holding è passato infatti da circa 1,1 miliardi a 1,4 miliardi di euro, recuperando il valore bruciato dopo la rottura dell’accordo tra la stessa Vivendi e il Biscione su Mediaset Premium, per cui è ancora in corso il braccio di ferro tra i due gruppi dei media. Dalla rottura unilaterale del contratto il Biscione aveva perso in Borsa circa il 30% della capitalizzazione, tanto che la stessa Mediaset aveva accusato sostanzialmente i francesi di aver fatto aggiotaggio sul titolo con la decisione di stracciare l’accordo. Con il nuovo esposto, presentato alla procura dall’avvocato Niccolò Ghedini, Fininvest accusa ancora Vivendi di intervenire in modo illegittimo sul mercato.
"Questa è solo la prima pagina di una nuova storia", hanno commentato gli analisti di Mediobanca, che sottolineano come l’offensiva portata dai francesi sia in perfetto stile Bollorè: "Acquisire una piccola partecipazione, poi salire e quindi cercare di influenzare la direzione della società ". Il tentativo di scalata ha scaldato i mercato, con il titolo del Biscione che ha visto scambiato oltre il 10% del capitale della società . L’obiettivo di Bollorè sarebbe quello di utilizzare Mediaset per creare una piattaforma multimediale in stile Netflix per il Sud Europa.
"Un gruppo come Mediaset - spiegano gli analisti di Mediobanca - leader nella televisione commerciale in Italia e in Spagna, con una forte capacità di produzione di contenuti, con un business pay-tv ben consolidato è un punto di svolta per chiunque sia disposto a creare una piattaforma multimediale, con forte attenzione al Sud Europa".
Resta la partita in Borsa tutt'altro che facile per la famiglia Berlusconi che rischia di vedersi arrivare in casa Mediaset un azionista ben più pesante di Fininvest. La holding berlusconiana detiene il 34,7% delle azioni e per difendersi da quella che è a tutti gli effetti una "scalata ostile", dovrebbe mettere mani al portafogli spendendo cifre ben più alte di 24 ore fa. E poi c'è l'inghippo delle regole in materia che impongono gli acquisti azionari annuali a non oltre il 5% delle azioni.
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