Streaming libero in Europa, il Parlamento dice sì. Ma ci vorrà ancora un anno

Con 586 voti favorevoli, 34 contrari e 8 astensioni il Parlamento Europeo ha approvato le regole per la visione all'interno dell'Unione Europea dei contenuti in streaming tramite le piattaforme a pagamento e gratuite.


"I cittadini UE con sottoscrizioni a pagamento online per film, eventi sportivi, musica e serie TV potranno accedere a questi contenuti durante un soggiorno all’estero in un altro paese UE”. La regolamentazione per lo streaming libero in Europa fa un altro passo avanti: il Parlamento Europeo ha infatti approvato le norme che definiscono i limiti all’interno dei quali operatori e fornitori di contenuti devono agire per poter permettere a tutti di fruire dei contenuti per cui pagano un abbonamento anche durante un viaggio o una vacanza all’estero.
“Attualmente, i cittadini che visitano un altro Paese UE spesso non possono accedere a servizi e contenuti online, come film, serie TV, musica, videogiochi ed eventi sportivi, anche se pagano un abbonamento nel loro Paese d’origine” – ricorda l’Unione Europea – ma grazie alle regole che erano state definite a febbraio tra poco i cittadini UE non avranno più questi vincoli. Le nuove regole sono state adottate con 586 voti favorevoli, 34 contrari e 8 astensioni, e come nel caso del roaming gratis sono state pensate per favorire l’uso lecito e bloccare un eventuale uso illecito di questa libertà: le piattaforme di streaming infatti dovranno permettere la visione ma dovranno anche prendere misure misure “efficaci e ragionevoli” per verificare che l’abbonato non si sia trasferito definitivamente in un altro paese UE. Niente furbetti che si abbonano quindi a servizi esteri: i fornitori potranno infatti controllare carta d’identità, dettagli di pagamento tramite carta di credito, informazioni fiscali pubbliche e pure l’indirizzo IP nel pieno rispetto della privacy.
"I cittadini europei attendevano queste nuove norme, che rappresentano un passo verso un mercato digitale comune. Queste nuove norme aumentano la mobilità e garantiscono la portabilità agli utenti dei contenuti online europei, senza pregiudicare il diritto d'autore", ha dichiarato il relatore Jean-Marie Cavada (ALDE, FR). Le norme riguarderanno solo i servizi a pagamento come Netflix, Now TV, Infinity etc, ma volendo anche i fornitori di servizi gratuiti potranno rendere i propri contenuti disponibili in tutta l’UE se implementeranno dei controlli. Rai Play, ad esempio, potrà funzionare in tutta Europa per un utente registrato che fornirà a Rai garanzie sul fatto che è un cittadino italiano che risiede in Italia e che si trova all’estero per una vacanza o un viaggio di lavoro.
La legislazione deve ancora concludere tutto il suo iter: deve ancora essere approvata formalmente dal Consiglio dei Ministri UE, e in questo caso è probabile che a pronunciarsi per l’Italia sarà un rappresentante del Ministero per lo Sviluppo Economico. Se verrà approvata gli Stati membri avranno nove mesi di tempo per adeguarsi alla normativa.
Fonte: dday.it
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